giovedì 17 maggio 2007

Caravaggio si...Caravaggio no...

CARAVAGGIO ?
un Dipinto ... ''Misterioso...'' 'DAVIDE e GOLIA' con Astante...
Un reale 'Mistero' dell'Arte viene da noi affrontato con costanza, determinazione e consapevolezza delle 'enormi' difficoltà a cui andiamo ed andremo incontro...
Un'Opera che è (secondo noi) una 'bomba ad orologeria', ovvero un Dipinto di Caravaggio, eseguito nell'ultimissimo periodo della sua vita.
Forse proprio l'ultimo dipinto nel quale il Pittore, disperato, esce allo scoperto, ritraendosi, per la prima volta nella storia della Pittura, dentro una scena biblica, per chiedere la grazia della vita.
Il Dipinto, di privata collezione e di ubicazione ignota, era conosciuto da una vecchia foto in bianco e nero conservata presso la Fondazione Longhi.
Collocato come di Scuola Caravaggesca, di incerta attribuzione. ''Davide e Golia.'' Una iconografia blindata nella sua essenzialità, nel suo significato biblico, morale, storico...
Guardando il dipinto, sia uno storico che un esperto d'Arte non può pensare ad altro che una esecuzione banale, con un difetto di 'forma', una incongruenza tematica, una anacronistica bizzarria...
Nessuno avrebbe mai dipinto, durante la Controriforma, una scena classica con questo grossolano, incongruente personaggio alle spalle del giovane Davide.
Ma la qualità dal dipinto è a dir poco...SCONVOLGENTE. Non una pecca, nè una caduta di qualità, benchè minima. L'epoca è, vedendo il dipinto da vicino, certamente del primissimo seicento, anzi, ancora cinquecentesca nei modi come nella impostazione.
Eppure il personaggio, entra nella 'storia' del quadro dal buio di un angolo, da fantasma, come se si sentisse un intruso...
La somiglianza ricorda in modo esponenziale il ritratto dell'ultimo Caravaggio: occhi allucinati, viso scavato, stesso naso, bocca, barba. Sembrerebbe proprio LUI... che chiede qualcosa con le labbra dischiuse...la mano destra aperta vorrebbe fermare la condanna a morte per decapitazione, che lo perseguita da quattro anni, ovvero da quando ha ucciso, probabilmente per una disputa di gioco, tale Ranuccio Tomassoni. La mano sinistra, con il pollice in alto, come nella antica Roma Imperiale, esprime una esplicita richiesta di grazia.
Ed il giovane Davide, che reca in mano la pietra, segno di forza e di potere...potrebbe impersonificare un potente Principe o proprio il Papa Paolo V (l'unico che avrebbe potuto graziare il pittore). La testa di Golia sembra proprio un secondo ritratto di Caravaggio...
Il messaggio che esce dalla nostra deduzione... ''Nobile potente, non farmi morire così, decapitato...''SALVAMI''...fammi grazia della vita.''
Nella sua semplicità, basterebbe questa interpretazione per confermare la PATERNITA' a CARAVAGGIO. Questa sarebbe già una 'firma' esplicita.
Dalle radiografie, emerge sotto la figura del ritratto in alto, il viso della modella del pittore, Fillide Melandroni, che era stata ritratta, forse per esser lei la gentile intermediaria della richiesta di grazia (poi oscurata probabilmente in quanto suicida, annegata nel Tevere, quindi non proponibile ad un Uomo di Chiesa). Si intravedono con la radiografia le piccole mani disposte come quelle del nostro'personaggio'. Modifiche di questo spessore, secondo parte della critica internazionale, comproverebbero la autografia al grandissimo Merisi.
Esistono tutti i presupposti tecnici, dai pigmenti alla disposizione del colore, e la 'pittura a risparmio' che sappiamo essere l'ultimo modo di dipingere di Caravaggio. Ed ancora lo zig-zag di una parte dello sfondo che solo Caravaggio ha usato in alcuni dei suoi ultimi dipinti...
I due (auto?) ritratti, cosi simili al volto del Merisi, dei quali quello in alto, estremamente veritiero e minuzioso, possono interpretarsi come altre due 'firme' del Maestro.
Adesso l'ultima scoperta...sensazionale. Grazie all'esame della spectrografia 'RAMAN', effettuato il 30 marzo 2007 dalla Dottoressa Giulia Moscardi della equipe del Prof. Pietro Baraldi, delle Università di Modena e Reggio Emilia, si sono identificati i pigmenti delle 'braghe' e della 'camicia' del Davide. Lo stupore è divenuto un ulteriore mistero...vernice composta da una gran quantità di cristalli di LAPISLAZZULI. E non solo nelle braghe del Davide, ma sotto forma di ossidante, anche nella sua 'camicia' bianca . Come a voler impreziosire nel Dipinto solo il Davide (a conferma che si sia voluto impersonificare in lui il Papa, l'unico che avrebbe potuto graziarlo). Si conosce da antichi repertori l'acquisizione di un ingente quantitativo di LAPISLAZZULI da parte di Caravaggio, ma non abbiamo conoscenza, ad oggi, dove questo allora preziosissimo e carissimo pigmento sia stato adoperato...
Parte della stampa ha, timidamente, affrontato l'ipotesi di 'paternità', ma dire che vi è scetticismo, cautela, timore, diffidenza, forse eccessiva 'distrazione' sarebbe...riduttivo.
Ma ciò, forse, è anche giustificabile...Chi potrebbe ribaltare la antica attribuzione dell'Inventore di Caravaggio...ovvero del grande Roberto Longhi...
Da alcuni mesi, uno Staff accreditato di giovani studiosi e storici dell'Arte, stà effettuando ricerche e comparazioni, oltre che ricerche filologiche di supporto, che saranno, si spera presto, rese note. Ma questo non è un Dipinto... ma una Bomba ad orologeria, un Terremoto, una idea sconvolgente, fuori da tutti i canoni e le logiche della pittura di tutti i tempi.
Caravaggio, e solo Lui avrebbe potuto inventarsi nel primissimo 600' un messaggio che lega disperazione, ansia, fantasia, novità, energia, maestria, Arte vera e... studiando ancora, chi sà cosa altro.
Il Presidente del Museo virtuale Federico II e il Medioevo www.federicoiiedintornimuseum.it Giulio Torta.

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